Fotografia Digitale

Allegato a Macworld Italia di marzo 2005





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La riproduzione è vietata con qualsiasi mezzo analogico o digitale senza il consenso scritto dell'autore. È consentita la copia per uso esclusivamente personale.
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Tecniche di ripresa e Impostazioni automatiche

Vi sono un po' di trucchetti utili da conoscere per delle buone riprese nelle varie condizioni. Impostare un tempo breve è importantissimo quando si ritraggono eventi sportivi così come è utile una elevata profondità di campo data da un diaframma chiuso se in un paesaggio si vogliono a fuoco sia i soggetti vicini che quelli lontani.
Ora che si sono già viste le basi che inducono a queste scelte, è più semplice capire come funzionano i "programmi di esposizione" preimpostati sulle fotocamere per le situazioni più tipiche.

Soggetti in movimento

È assodato che con i soggetti in movimento questi devono apparire fermi nella fotografia. Sempre? Meglio dire «quasi sempre».
Quando si ritrae un evento sportivo - gara ciclistica, podistica, automobilistica o altro - è bene che il soggetto appaia fermo e quasi "congelato" al fine della nitidezza.
A tale scopo si utilizzerà un tempo di posa breve, magari un diaframma abbastanza chiuso così da avere una maggiore profondità di campo e da non rischiare di avere il soggetto sfocato. Se la luce non fosse sufficiente a garantire un tempo adeguatamente breve in rapporto alla velocità e alla distanza del soggetto e un diaframma adeguatamente chiuso si può ricorrere a una maggiore sensibilità del sensore. Questo è esattamente quello che in genere fanno le varie fotocamere digitali scegliendo il programma "Ripresa sportiva".
Quando però si diventa bravi, si vuole andare oltre alle foto standard da "impostazioni suggerite". Cosa succede se mentre si fotografa un bimbo sulla sua biciclettina con le rotelle si utilizza un tempo lungo, per esempio 1/30"?
Succede che il bimbo che si muove lentamente e con un equilibrio precario - sostenuto più dalle rotelle che dal suo senso dell'equilibrio - apparirà mosso e probabilmente con una scia data dai riflessi del sole sulle cromature della bici.
In questo caso l'effetto mosso rende artistica una foto che altrimenti sarebbe piatta e insignificante. Il bimbo sarà anche gratificato da un così bel risultato e sicuramente si darà arie da gran velocista mostrando la foto agli amichetti. Se gli si vuol togliere questa soddisfazione si può seguire lo slogan "Non pensare, scatta." e usare la fotocamera in modalità automatica. Polemica a parte, pensare prima di scattare - è dimostrato anche in questo caso - ha i suoi vantaggi.
Altra situazione tipica delle riprese di soggetti in movimento è quella in cui, grazie a un tempo di posa lievemente prolungato, si ritrae il soggetto immobile con lo sfondo in movimento. È la tecnica dell'inseguimento. Si inquadra il soggetto e se ne segue il movimento anche durante lo scatto. Ritraendo degli atleti sarà anche piacevole vedere il busto immobile e le gambe del podista o del ciclista trasmettere la sensazione del movimento.
In questi casi in cui serve impostare un tempo di posa preciso - che, come detto, è molto variabile in funzione della velocità e della distanza del soggetto - è utile sfruttare la modalità "priorità dei tempi". Il tempo di posa impostato sarà fisso e per ottenere la corretta esposizione la fotocamera imposterà solamente il valore del diaframma.

Ritratti

Per fare risaltare meglio il soggetto si apre il diaframma al massimo - compatibilmente con l'illuminazione - così da avere una profondità di campo ridotta e da sfocare lo sfondo. A causa della ridotta lunghezza focale degli obiettivi - soprattutto delle macchine compatte - che è motivo di una estesa profondità di campo, occorre avere la massima differenza di distanze tra sfondo e soggetto avvicinandosi il più possibile a quest'ultimo. Sempre a causa della ridotta lunghezza focale la distanza dal soggetto non deve essere eccessivamente ridotta per non rischiare di distorcerne i lineamenti.
Per un risultato più "morbido" è anche consigliabile di intervenire, se disponibile, sul parametro della nitidezza della fotocamera riducendola leggermente. In questo modo verranno nascoste le microimperfezioni della pelle che altrimenti darebbero un aspetto innaturale anche al volto più perfetto. Questa procedura sarà attivabile, generalmente, solo utilizzando il formato JPEG e non quando si registrano le immagini in formato RAW o TIFF dato che questi non vengono elaborati. In questi casi, sempre per attenuare le micro imperfezioni della pelle, si potrà intervenire o in fase di apertura dell'immagine o in fase di ritocco.
Pressoché ogni fotocamera digitale moderna ha questa preimpostazione disponibile e quando la si imposta alcune fotocamere scelgono già sia il diaframma più aperto che un livello di nitidezza inferiore rispetto a quello standard.
Queste impostazioni sono ottime per situazioni in cui il paesaggio sullo sfondo non è significativo. Per la foto a ricordo delle vacanze in cui si vuole apparire immortalati a fianco a un monumento o un edificio caratteristico è meglio scegliere un diaframma più chiuso onde mantenere a fuoco anche i soggetti distanti.
Per giocare con le proporzioni si può anche usare la focale più corta possibile e, stando più in basso rispetto al soggetto in primo piano, inquadrarlo standogli abbastanza vicini per farlo apparire anche più grande del monumento alle sue spalle.
Un simile esempio - ma con disposizione dei soggetti invertita - è stato utilizzato recentemente per uno spot pubblicitario in cui un modello di un edificio posto vicino alla fotocamera appariva molto realisticamente grande e proporzionato con le persone inquadrate.

Controluce

Nella ripresa controluce è stato detto che è consigliabile utilizzare il flash in modalità "sempre attivo" ossia "fill-in" così da rischiarare il viso di chi sta in primo piano.
Sebbene raramente sia prevista una preimpostazione dedicata al controluce, l'impostazione del flash è sufficiente.
Come sempre, le impostazioni e gli accorgimenti da adottare vanno ponderati valutando il singolo caso.
Vi sono circostanze in cui un bello sfondo - come un tramonto al mare - con una figura che si staglia in controluce, anche se scurissima, ha più fascino della medesima inquadratura con il soggetto adeguatamente illuminato.
Siccome uno scatto in più non costa nulla, è sempre il caso di provare entrambe le possibilità.
Nel caso si voglia mantenere molto scura la figura in primo piano, è anche possibile mettere a fuoco solo lo sfondo così che il soggetto vicino sia visibile in modo meno nitido.

Paesaggi

Quando si usa questa impostazione la fotocamera tende a saturare i colori e ad esaltare i contrasti (che potrebbero essere normalmente tenui a causa dell'aria o anche di una lieve foschia). Queste correzioni sono apportate all'immagine una volta acquisita dal sensore - come nel caso dell'attenuazione della nitidezza accennata nel caso dei ritratti - e prima di registrare l'immagine in formato JPEG.
Indubbiamente per le riprese di paesaggi l'ideale è un obiettivo grandangolare. Siccome l'obiettivo grandangolare - come detto più volte - consente di ottenere una elevata profondità di campo può essere utile aprire il diaframma, oltre a mettere a fuoco i soggetti più lontani, quando si desidera avere fuori fuoco ciò che appare in primo piano.

Compensazione dell'esposizione

Quando la fotocamera calcola l'esposizione dà per scontato che ci siano nell'inquadratura sia elementi chiari che scuri. Quando ci sono soprattutto soggetti chiari - come per esempio ritraendo una sposa con l'abito bianco - la gran quantità di luce riflessa fa credere alla fotocamera che ci sia più luce di quanta ve ne sia in realtà. La diretta conseguenza è una fotografia più scura del dovuto con l'abito che da candido appare invece grigio. In questa situazione si correggerà il difetto mediante la "compensazione dell'esposizione" (i cui sistemi di attivazione e uso sono sempre descritti nel manuale della fotocamera). La si regolerà in modo da sovraesporre la fotografia. L'entità della sovraesposizione si misura generalmente in "stop" ovvero in scatti del diaframma; ogni stop corrisponde a un diaframma. Se la fotocamera calcola di scattare con diaframma f/8, sovraesponendo di 1 stop il diaframma impostato diverrà f/5,6. Normalmente è possibile regolare la sovra esposizione in passi di 1/3 di diaframma.
Quando imvece si fotografano soggetti caratterizzati da tinte molto scure occorrerà invertire tutto il discorso: la foto apparirebbe più chiara - ossia sovraesposta - per cui dovrà impostare la compensazione a valori negati per sottoesporre rispetto al valore calcolato in automatico.

La regola dei terzi

Alcune fotocamere possono mostrare sul display due righe verticali e due orizzontali disposte ciascuna a 1/3 e a 2/3 dell'altezza e della larghezza dell'inquadratura.
Queste servono da riferimento per l'applicazione della cosiddetta "regola dei terzi".
Per una fotografia correttamente bilanciata conviene, infatti, evitare di lasciarsi trascinare dall'istintiva inquadratura con il soggetto principale posto al centro bensì ponendolo in corrispondenza delle linee - o degli incroci - raffigurate sul display.
Anche eventuali linee molto marcate presenti all'interno dell'immagine è bene vengano poste lungo queste linee di riferimento.
Che il soggetto sia uno solo o più poco importa. Per un corretto bilanciamento è però buona norma evitare l'istintivo posizionamento al centro: l'impressione che si avrebbe è qual le di una foto "fredda" e meno espressiva; per fare un esempio, col posizionamento al centro si rischia di trasformare un ritratto in una foto tessera.
Purtroppo, va detto che non tutte le fotocamere hanno questa possibilità di mostrare le linee guida per la regola dei terzi ma, data la sua semplicità, riuscire nell'intento è davvero solo questione di ricordarsi al momento dell'inquadratura.
La regola è semplice, ricordarsi come applicarla è ancora più semplice che ricordarsi di applicarla. Dopo un po' di pratica ci si abitua talmente tanto che le inquadrature vengono automaticamente senza nemmeno doverci pensare. A quel punto si potranno fare i paragoni tra le foto fatte in precedenza e quelle scattate dopo avere compreso queste basi; ci sarà molto probabilmente una notevole differenza.


Applicare la regola dei terzi è davvero una cosa semplice, anche in condizion i disagevoli come la ripresa subacquea; non occorre una precisione micrometrica nell'inquadrare i soggetti ma un rispetto delle proporzioni dei terzi, anche se non precisissimo, dà un aspetto più piacevole rispetto che avendo i soggetti al centro della foto. (immagine tratta dal libro Fotografia subacquea per turisti digitali)


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